Incontri, momenti che ti fanno pensare come nella vita ci siano persone che pur essendo sconosciute, che non hai mai visto e condiviso nulla insieme, inaspettatamente sanno entrarti nell’anima come se avessero il tuo stesso DNA. Elvira e Gianni sono il frutto di un casuale incontro estivo in una panchina della Marina Garibaldi. Inaspettato complice fu un giovane chitarrista da strada, il quale con il suo strumento musicale che emana note romantiche, ha saputo unire sulla stessa panchina, Elvira, Gianni, me e mia moglie Rosa. Da qui è cominciato il nostro presentarci, prima attraverso il rispettoso “lei” sostituito dopo qualche tempo dal più confidenziale “tu”. E così, giorno dopo giorno, intorno alle 18,30 di ogni pomeriggio, sfidando la canicola estiva, noi quattro sempre lì a parlarci, conoscerci e stare piacevolmente insieme. Elvira è un avvocato, oggi in pensione, che è molto conosciuta a Milazzo per avere portato avanti una carriera brillante in uno studio della città mamertina. Intelligente, riservata, fine e molto garbata nei suoi modi di dialogare, Elvira ha grandi capacità intuitive che la fanno apparire conoscitrice del mondo e delle tante persone che gli girano intorno. Sarà per le sue reminiscenze professionali che le hanno saputo dare una grande esperienza di vita, o puramente per le sue qualità innate, fatto è che Elvira sa conoscere e aprirsi con chi vuole. Gianni è il suo supporto tecnico e umano. Preciso, scrupoloso, talora persino tignoso nel volere a tutti i costi lottare per le cose giuste, tanto da mai demordere in tante battaglie burocratiche che spesso, dai e dai, ha portato avanti con successo, pur avendo incontrato davanti a sé muri di gomma. Anch’egli è personaggio interessante, sempre attento a raccontare e a criticare quelle cose ingiuste della vita. Lui ha una forma mentis tecnica ed è speciale nella manualità che lo rende ingegnoso quanto basta. Con mia grande sorpresa scopro che Elvira mi conosceva già, per avere sentito parlare di me come giornalista sportivo dedito anche a presentazioni e recensioni culturali estive a Milazzo. Parlando, scopriamo che è anche un’ottima cuoca per passione e così, assieme a Gianni, ci invitano a pranzo nella loro casa di campagna nei dintorni di Milazzo, dove erano soliti trascorrere alcuni mesi estivi nell’oasi di pace. Il viaggio in macchina e poi l’arrivo in questo luogo di serenità. Tutto parla del passato di una casa antica di campagna dove c’era la stalla, il fienile e dove in tempo di vendemmia si schiacciava l’uva con i piedi per la realizzazione del buon vino e del mosto, con il quale si faceva la famosa mostarda siciliana. Poi le stanze crepate dal tempo e dall’umidità che fanno da cornice alle tante foto ricordo della famiglia di Elvira, le quali sono di una bellezza unica per quel bianco e nero che enfatizza le affettuose icone di un tempo. Dopo averci fatto visitare tutta la grande casa di campagna e dopo averci messo a nostra completa comodità, Elvira presenta il suo ricco menu’ preparato il giorno prima. Una favolosa pasta a base di olive, capperi, melanzane e forse qualche altro intingolo, ha fatto da anteprima al pane cunzato immerso nell’olio, origano e peperoncino. Poi i secondi a base di zucchine ripiene e melanzane in agrodolce da leccarsi letteralmente i baffi. Frutta a base di anguria e poi il “gelo alle mandorle”, un dolce siciliano fatto in casa, che Elvira ha preparato con grande amore. Io e mia moglie Rosa ci siamo guardati prima di affondare i nostri cucchiaini nelle coppette che erano i recipienti di quel dolce dal gusto raffinato. Meraviglia di un giorno che ricorderemo per sempre, in una Sicilia dai sapori unici, dai profumi ineguagliabili e dell’ospitalità di gente meravigliosa come Elvira e Gianni.
Salvino Cavallaro